La stagione 2024/2025 di Versiliadanza per il Teatro Cantiere Florida di Firenze
10 titoli per un cartellone tra prime italiane, produzioni internazionali e progetti speciali. È questa la stagione danza 2024/2025 al Teatro Cantiere Florida, officina creativa votata al contemporaneo a Firenze. A firmare la programmazione è Versiliadanza, realtà guidata da Angela Torriani Evangelisti che da oltre 30 anni si distingue per l’impegno di ricerca, diffusione e produzione dell’arte coreutica. E proprio Versiliadanza sarà protagonista della serata inaugurale, sabato 16 novembre 2024 alle 21.00, col debutto in prima assoluta di “Processo ad Abramo”, una rilettura in chiave contemporanea della vicenda archetipica del sacrificio di Isacco.
Tante le prime italiane tra i titoli che accompagneranno il pubblico fino al 28 febbraio: “Ma l’amor mio non muore / Epilogue” della formazione belga Wooshing Machine che torna al Florida dopo il successo di “Closing Party”; “In-Natura-Le”, indagine della relazione tra uomo e ambiente firmata da Teatro come Differenza e ispirata alle opere di Anselm Kiefer; “Red Carpet” esorcismo del trauma collettivo dato da secoli di repressione femminile, di Valentina Sechi; “La sognatrice”, la magia della solitudine danzata da Paola Corsi. Per la prima volta in Toscana “Tirana my Rhythm”, con i giovanissimi artisti dell’Albanian Dance Theatre in una reinterpretazione rituale della danza tradizionale albanese. E poi “Searching for Europa”, progetto interdisciplinare di Giulio De Leo, già coordinatore della Biennale College Danza; “Gea Culpa”, sogno da svegli di Aura Calarco/Compagnia Opus Ballet; “Elaysia”, esplorazione di nuovi pianeti reali e interiori della coreografa francese Aurelie Mounier; “Time to Rock”, ode alla giovinezza e alla rivoluzione ancora di Versiliadanza.
Nel 2025 ricorreranno inoltre i 20 anni dalla scomparsa dell’attore Franco Di Francescantonio. Versiliadanza e il Teatro Cantiere Florida in rete con altri teatri del territorio, tra cui Teatro di Rifredi, Teatro La Pergola, Teatro Comunale di Antella/Archètipo, Teatro Puccini e altri in via di definizione, insieme all’Università degli Studi di Firenze – Dipartimento SAGAS, daranno vita a “Francamente” una mostra di fotografie dell’artista diffusa nei foyer e negli spazi curati dalle realtà coinvolte.
Non solo: si conferma l’attenzione a giovani spettatori e spettatrici con le due sezioni dedicate: il “Il Florida dei piccoli”, rassegna per la domenica pomeriggio, e le matinée per le scuole “Le Chiavi della città”.
“Si presenta come una vera e propria stagione con ben 10 eventi al teatro Cantiere Florida in scena grazie a Versiliadanza” ha detto l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini. “Sono produzioni, progetti e prime che vanno a indagare i tanti orizzonti della danza, dal rapporto con la natura a quello con la gioventù, con compagnie anche straniere che arricchiscono il panorama. Poi sono belle anche le mattine dedicate ai piccoli con le Chiavi della Città fatte con le scuole. La danza viene interpretata come strumento anche di attenzione, di critica sociale e di avvicinamento a temi importanti”.
“Una stagione che segna un punto sulle tante collaborazioni e traguardi che Versiliadanza ha raggiunto in questi anni – spiega Angela Torriani Evangelisti – sviluppando temi e sinergie tra loro molto diversi, frutto di una visione a 360°. Vedremo in scena molti titoli a firma Versiliadanza anche nei termini del sostegno a giovani autrici; collaborazioni produttive con compagnie di pregio della regione e del territorio in un’ottica di un continuo e mai scontato confronto tra i linguaggi della danza e del teatro; ospitalità di progetti che lavorano con la disabilità con attenzione al tema dell’accessibilità grazie alla proposta di un titolo in audiodescrizione poetica per non vedenti curata da Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino. Anche la proposta per le scuole e i più piccoli è ben nutrita scegliendo temi d’attualità in una forma interattiva e interdisciplinare. Infine un dovuto omaggio negli spazi del teatro all’attore Franco Di Francescantonio a vent’anni dalla sua scomparsa”.
Le attività del Teatro Cantiere Florida sono co-finanziate dal Creative Europe Programme dell’Unione Europea, con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, in collaborazione con RAT Residenze Artistiche Toscane, Firenze dei Teatri, Quadrato, con il contributo di Unicoop Firenze (info: www.teatroflorida.it).
INAUGURAZIONE
Partenza di stagione col debutto di “Processo ad Abramo”, che vede autori e interpreti Piero Cherici, Andrea Dionisi, Riccardo Massai e Angela Torriani Evangelisti per una coproduzione Archètipo, Diesis Teatrango e Versiliadanza. L’interesse per la narrazione biblica sulla figura di Isacco, sull’episodio del sacrificio ordinato da Dio e poi fermato dalla mano di un angelo, nascono da una ricerca che da anni viene portata avanti dalle tre compagnie riunite in questo nuovo progetto. Gli innumerevoli significati delle simbologie che contengono le grandi narrazioni bibliche, le ricche interpretazioni linguistiche che nascono dall’attenzione alle parole stesse del testo – di per sé poco più di una ventina di righe – da parte di teologi, poeti, filosofi, li hanno portati a chiedersi: “chi sono e cosa ci raccontano oggi Abramo, Sara e Isacco?” Nasce da qui la necessità di una narrazione danzata a più voci che interroga la dimensione umana del comando terribile a cui Abramo obbedisce e per il quale si mette in cammino. Un cammino silenzioso, “per fede”, un’ulteriore risposta, “eccomi”, all’ennesima chiamata di Dio. Un cammino che è anche il viaggio degli interpreti sulla scena che, fra parola e danza, sperimentano la dimensione di relazioni umane archetipiche e al tempo stesso contemporanee, proprio perché passano ancora oggi attraverso i nostri corpi.
LA STAGIONE DANZA
Si prosegue con un’altra prima in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne e nell’ambito della rassegna “Effetto donna – Dialoghi taciuti”: “Red Carpet”, lavoro di e con Felicita Brusoni e Valentina Sechi prodotto da Versiliadanza. Come in un antico rituale viene celebrata la dimensione dell’identità del femminile, personale e collettiva, attraverso un percorso tra movimento, parola, canto. Una riflessione sulla politicizzazione del privato della donna, del femminile come archetipo collettivo, da sempre costretto a escogitare stratagemmi per manifestarsi. Sul “Red Carpet” sfilano immagini di donne, due ma molteplici, che incarnano le grida di un trauma collettivo. Corpo e voce sono protagonisti in quanto oggetti di censura per eccellenza, qui utilizzati come mezzo di esplorazione individuale e di espressione collettiva. Sul tappeto rosso, metafora di esposizione pubblica formale, la cantante cerca di dare voce a coloro a cui da sempre viene detto di tacere e la danzatrice di dare corpo alla catarsi, in un susseguirsi di fragilità combattute da un feroce desiderio di sopravvivenza (23/11 ore 21.00).
Avanti con una serata di respiro internazionale con Compagnia Menhir, progetto di danza contemporanea fondato da Giulio De Leo, già coordinatore de La Biennale di Venezia College Danza. Due le opere in scena. Si parte con la prima toscana di “Tirana my Rhythm”, nata dall’invito di Gjergj Prevazi, direttore del Teatrit Kombetar Eksperimental di Tirana, a sviluppare una creazione con i giovanissimi interpreti dell’Albanian Dance Theatre. Un lavoro che unisce i linguaggi della danza, della fotografia e del video a elementi dal popolare albanese riletti in chiave contemporanea e declinati in modo ciclico e rituale, a costruire un viaggio poetico in cui il corpo diventa paesaggio e luogo di incontro tra culture. A seguire “Searching for Europa”: opera che riflette sul tema sempre più attuale della guerra evocando, attraverso musica e immagini, il paesaggio spettrale di Famagusta, negli anni ’70 meta turistica del jet set internazionale a Cipro, poi conquistata durante l’invasione dell’esercito turco nel 1974. Soltanto nel 2024 le autorità turche hanno riaperto al pubblico alcune aree per esporre il proprio bottino di guerra al mondo intero e celebrare la propria gloria. Macerie rimaste intatte fino ad oggi e fra cui idealmente danza la straordinaria Erika Guastamacchia (24/11 ore 19.00).
Ancora una prima nazionale con “La Sognatrice”. La danza di Paola Corsi incontra la collaborazione registica di Leonardo Capuano in questa drammaturgia originale che sorge dalle atmosfere di Agotha Kristof ne “L’ora grigia” e dalle parole di Aldo Nove e Chandra Livia Candiani. La solitudine è un momento magico, pieno di incanto e di spavento. Si è bambini, soli, a interpretare il mondo senza coordinate o punti di riferimento. Il pensiero crea mondi che diventano reali. Ci sono cose che possono accadere solo quando si è soli. Il desiderio, apparentemente impossibile, della figura femminile protagonista è di voler star sola ma con qualcuno; di poter dividere con chi ama il momento più intimo di sé, la propria solitudine. Il personaggio crea dunque un artificio: immagina di avere sempre con sé un compagno che possa capire, che l’aiuti a prendersi cura di sé e la conduca dove da sola non è mai stata e forse non potrebbe andare. La solitudine per questa donna è un percorso per poter tornare nel mondo senza disturbarlo. È il sogno di avvicinarsi senza paura alla propria solitudine e a quella di tutti (14/12 ore 21.00).
Sceglie il Cantiere Florida per debuttare in Italia col nuovo spettacolo “Ma l’amor mio non muore / Epilogue” la compagnia belga Wooshing Machine. Un lavoro raro e prezioso che, nello stile che contraddistingue la formazione, fa convivere gravità e allegria, disinvoltura e disarticolazione, gigioneria e autoironia. La storia è costruita come un mosaico: lo guardiamo e ne sentiamo l’effetto sia da vicino, nell’immediatezza di ogni episodio, sia da lontano, in un insieme che rivela la sua forza attraverso la giustapposizione e il dialogo. E lo spettacolo, infuocato e vivace, rimane nella mente e nell’anima anche molto tempo dopo che le luci si sono riaccese, perché ci si ritrova a canticchiare frammenti della sua colonna sonora, ricca di memoria collettiva. È vero che l’amore non muore, ma il tempo passa e i corpi dei monelli invecchiano. Il pubblico sente scricchiolare le articolazioni degli artisti – Carlotta Sagna, Alessandro Bernardeschi e Mauro Paccagnella –, davanti a loro si spezzano. Quando un corpo minaccia di cadere è il compagno che si regge, si sostiene, prima di barcollare all’indietro. I danzatori ciechi e aggrovigliati sembrano porci una domanda bruciante e universale: che fare coi nostri involucri mortali? (11/01 2025 ore 21.00).
E poi “In-Natura-Le”: il Teatro come Differenza, coordinamento di compagnie e registi che lavorano all’interno dei centri di salute mentale di Firenze, porta per la prima volta sul palcoscenico la sua riflessione sul tema della relazione tra uomo e natura. Un lavoro ispirato alle opere di due figure cardine dell’arte contemporanea: Joseph Boeuys e Anselm Kiefer. Obiettivo: la ricerca, la condivisione e la proposta incentivante di un più equo rapportarsi, con l’augurio che questo aspetto di giustizia possa moltiplicarsi nella comunità a tutti i livelli. Lo spettacolo è proposto in audiodescrizione poetica per un pubblico non vedente (26/01 2025 ore 19.00).
Si procede con un dittico che vede la collaborazione tra due realtà storiche sul territorio: Versiliadanza e COB Compagnia Opus Ballet. “Elaysia”, spettacolo coreografato dall’artista francese Aurelie Mounier che trasporta la danzatrice Cristina Roggerini su un pianeta distante e sconosciuto agli umani – “Elaysia” appunto –, che lei esplora sfidando un ambiente arido e desolato. Il terreno sotto i suoi piedi è instabile e imprevedibile, il corpo risponde a differenti consistenze, passando dal plasmarsi ad esso, all’abbandonarsi, all’essere scaraventato via. La sua perlustrazione è un viaggio interiore, un confronto con la solitudine e con la vastità dell’universo. A seguire “Gea Culpa”, creazione di Aura Calarco, vincitrice del Premio Theodor Rawyler 2024, che ne è anche interprete insieme a Gaia Mondini e Stefania Menestrina. “Gea Culpa” è un mondo di figure e suoni appartenenti più alla psiche che alla realtà, un sogno da svegli. La storia di Gea è un racconto interrotto, le sliding doors che portano a confrontarsi con un altro essere: una figura non troppo definita, un ipotetico sé. Da qui si apre un limbo fatto di tempo e scelta, gabbia e libertà, limite e superamento. Si sceglierà di condividere con la propria parte errante la quotidianità, accontentandosi di una realtà smezzata, o di uscire da questa catena di interruzioni e ritrovare la libertà? (15/02 2025 ore 21.00).
Evento conclusivo sarà “Time to Rock”: da un’idea di Claudia Nuzzaci e Angela Torriani Evangelisti una celebrazione della giovinezza e rivoluzione, con un tocco di nostalgia per rendere omaggio alla storia della musica. Uno spettacolo con interventi di artisti e danzatori di o vicini a Versiliadanza come Sabina Cesaroni, Riccardo Massai, Andrea Dionisi, Luca Tomao, Valentina Sechi, Tamara Rinaldi oltre a Nuzzaci e Torriani Evangelisti, accompagnati da giochi di luce, colori potenti, immagini e filmati che richiamano momenti iconici delle leggende del rock. Un’esperienza carica di adrenalina, in grado di far Rivivere l’impatto della musica rock con il suo messaggio di libertà e ribellione (28/02/ 2025 ore 21.00).
IL FLORIDA DEI PICCOLI E LE CHIAVI DELLA CITTÀ
L’avventura della crescita, la ricerca dell’identità, il rispetto per l’ambiente, le questioni di genere e i valori dell’ecologia sono solo alcuni dei nuclei tematici che saranno proposti a spettatori e spettatrici in erba da compagnie specializzate nel teatro per ragazzi. Da segnalare “Red Carpet”, presente anche in stagione, che verrà presentato a ragazzi dai 18 anni in su sempre in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne (22/11 ore 9.30 e 11.30 Le chiavi della città); “Neverland”, lavoro di Leonardo Diana che immagina i protagonisti di Peter Pan – Peter e Wendy, ormai adulti – compiere attraverso la danza un viaggio a ritroso nei ricordi tra le avventure e i personaggi di una delle “storie per bimbi e ragazzi” più note al mondo (15/12 ore 17.30 Il Florida dei piccoli); “L’orso felice”, spettacolo vincitore del Premio Inbox Verde 2023, dedicato al teatro emergente per le nuove generazioni, di e con Elisa Canessa e Federico Dimitri tratto da “L’orso che non c’era” di Oren Lavie che indaga il tema dell’identità in modo poetico e leggero (17/12 ore 9.00 e ore 11.00 Le chiavi della città); “Eco-Quiz-Show”, progetto di teatro danza che affronta il tema dell’ecologia in maniera giocosa e poetica, portato in scena da Simona Bucci (13/01 ore 10.00 e 14/01 ore 10.00 Le chiavi della città); “Il gatto con gli stivali”, la celebre fiaba sull’apparente sfortuna di un giovane che, attraverso l’aiuto di un amico assai particolare, raggiungerà fortuna e appagamento, reinterpretata da Simona Buracci (16/02 ore 17.30 Il Florida dei piccoli; 17/02 ore 10.00 e 18/02 ore 10.00 Le chiavi della città); “A sbagliare le storie”, spettacolo evocativo, leggero, dove la danza si mescola alle interazioni video, e che tocca il tema dell’alfabetizzazione emotiva ispirato all’opera di Gianni Rodari, a cura di Ersiliadanza (5/04 ore 11.30 Le chiavi della città).
Per maggiori informazioni: www.teatroflorida.it