Vitale Barberis Canonico, un evento in occasione di Pitti Uomo 105

Vitale Barberis Canonico festeggia 360 anni di storia in una special edition di giacche realizzate da Caruso con un tessuto esclusivo in pura lana Saxon Merino

Vitale Barberis Canonico festeggerà 360 anni di storia in una special edition di giacche realizzate da Caruso con un tessuto esclusivo in pura lana Saxon Merino in occasione di Pitti Uomo presso la Galleria Secci a Firenze. Dai volumi dell’archivio storico del Lanificio, Vitale Barberis Canonico e Caruso hanno selezionato 10 fantasie, una per ogni tappa della plurisecolare storia dell’Azienda biellese, che rappresentano lo spirito e il gusto della loro epoca. Rivisitate e riportate alla contemporaneità, queste fantasie rivivono nella flanella The Saxon Club realizzata in pura lana Saxon Merino in una capsule che rappresenta un compendio della moda maschile di 4 secoli. La flanella The Saxon Club prende vita nella giacca Aida, che nasce dalla tradizione sartoriale e dal saper fare di Caruso.

Completamente intelata, sfoderata e studiata per garantire la massima libertà di movimento, coniuga il comfort con uno stile disinvolto e contemporaneo. Le sue caratteristiche la rendono ideale per valorizzare la flanella in 100% lana Saxon Merino di Vitale Barberis Canonico, in un capo in cui una fibra unica sposa l’eleganza maschile.Valorizzare la lana Saxon Merino significa contribuire a preservare una razza di pecore che ha fatto la storia del tessile. La progenitrice delle pecore merino australiane moderne, ha una qualità eccelsa e una storia regale, che risale al XVIII secolo e attraversa le corti europee, dal quella spagnola all’elettore di Sassonia, finché incontra una donna, Eliza Forlonge, che a metà dell’800, introduce un piccolo gregge in Australia, dove trova le condizioni ambientali ideali per lo sviluppo dell’allevamento. Le Saxon sono di dimensioni più ridotte e producono meno lana rispetto alle pecore che sono il frutto del lavoro di incrocio e selezione operato negli anni dagli allevatori. Il suo declino in termini di popolazione è dovuto al fatto che la gestione è più complessa, richiede cure costanti e attente a causa della minore robustezza rispetto alle razze più moderne. Gli allevatori che riforniscono Vitale Barberis Canonico aderiscono volontariamente a protocolli di Integrity Animal Welfare che implicano non solo una cura etica dell’animale ma anche dell’ambiente.

La caratteristica principale della lana Saxon è un crimp molto elevato che fa assomigliare la fibra a una sorta di molla che conferisce grande corpo e struttura alla fibra stessa. Negli anni Vitale Barberis Canonico ha utilizzato questa fibra fine e preziosa in blend con altre lane per i suoi tessuti iconici e ora, per la prima volta in occasione del 360° anniversario, la propone in purezza. Il filato corposo in 100% lana Saxon dà vita a una flanella, dalla mano morbida e calda e dall’aspetto gonfio con una tridimensionalità data dall’importanza del filato. Il peso sostenuto garantisce una caduta impeccabile. Il “quinternetto delle taglie» risalente al 1663 è il primo documento storico che testimonia l’attività laniera della famiglia Barberis Canonico. Descrive la cessione al Duca di Savoia di una “saia grisa” da parte di Ajmo Barbero. E non è tutto: descrive inoltre una padronanza del processo di tintura che a quel tempo pochi possedevano e che veniva gelosamente tramandata di padre in figlio.

Un nuovo documento nel 1780 testimonia l’attività della famiglia Barberis Canonico: è la «patente» di commerciante di panni di Giuseppe Antonio. Nel 1765 il Re di Spagna concede 300 pecore all’Elettore di Sassonia per rimettere in sesto la sua economia dopo la guerra dei 7 anni. Nel 1867 Si avvia la produzione industriale e, grazie a Giuseppe Barberis Canonico, con l‘arrivo dei primi telai meccanici le attività̀ di tessitura, tintura, follatura e filatura cominciano ad essere svolte intorno allo stabilimento di Pratrivero. Lana Saxon A metà dell’800 Eliza Forlonge, donna scozzese emigrata con il marito in Australia, acquista alcuni capi di pecore in Sassonia e le trasferisce in Tasmania, avviando così l’allevamento delle Saxon Merino. Il Novecento porta inoltre con sé una nuova preziosa risorsa: l’elettricità, che consente a Giuseppe Barberis Canonico di avviare a Pratrivero una fabbrica a ciclo completo.

L’azienda nel 1921 ha una crescita fiorente e inaugura altre due fabbriche nel triverese, mentre i tessuti prodotti, grazie alla loro elevata qualità, hanno tanto successo che le esportazioni non si fermano più all’Europa, ma si estendono alle Americhe, alle Indie inglesi, e perfino alla lontana Cina. Vitale Barberis Canonico, figlio di Giuseppe, nel 1936 fonda l’azienda che conosciamo ora. Grazie alle scelte strategiche e all’aggiornamento tecnologico, Vitale darà grande impulso all’attività, consolidando il prestigio dei propri tessuti nel mondo. A Vitale nel 1970 succedono i figli Alberto e Luciano, che trasformano l’Azienda in una società per azioni. Alberto si dedica allo sviluppo del settore tecnico e tecnologico, mentre Luciano si concentra sull’export accrescendo il prestigio del Lanificio anche all’estero.

Alberto Barberis Canonico nel 198 si reca in Australia alla ricerca delle migliori lane per i tessuti. Inizia lo studio genetico della lana Saxon e la collaborazione con gli allevatori locali. La 13ma generazione della famiglia Barberis Canonico nel 2008 subentra alla guida dell’azienda, con Alessandro, Francesco e Lucia. Quest’anno Vitale Barberis Canonico festeggia i 360 anni dell’attività tessile della famiglia. L’azienda conta 450 addetti, 40 agenti nel mondo, 2 stabilimenti nel biellese all’avanguardia per tecnologia e metodi gestionali. Heritage, Innovazione e Sostenibilità sono le parole chiave della filosofia aziendale. Nell’ottobre 2013 è entrata a far parte de Les Hénokiens, club internazionale riservato alle aziende familiari con almeno duecento anni di storia

Nicoletta Curradi