Firenze Marathon, dopo vent’anni vince l’azzurro Said El Otmani
Torna a festeggiare il successo un italiano alla Firenze Marathon. Sul traguardo di piazza Duomo esulta Said El Otmani che si impone con 2h12:39 nell’edizione numero 39 e firma il record personale.
Per il portacolori dell’Esercito c’è un progresso di 44 secondi sul proprio limite, il crono di 2h13:23 realizzato nel 2021 a Siena-Ampugnano, e la soddisfazione di riportarsi alla ribalta dopo un periodo condizionato dagli infortuni. Era da vent’anni che un azzurro non riusciva a prendersi la vittoria nella gara maschile del capoluogo toscano: l’ultimo era stato Angelo Carosi nel 2003.
Dopo la partenza in direzione piazza San Marco per poi imboccare i viali di circonvallazione, gli atleti hanno completato l’anello di 42 chilometri e 195 metri, dopo aver percorso il parco delle Cascine, l’Oltrarno, la zona sportiva del Campo di Marte (col passaggio all’interno della pista dello stadio di atletica Luigi Ridolfi) e aver toccato di fatto tutti i principali monumenti della città.
La corsa si decide dopo il trentesimo chilometro quando il 32enne El Otmani, che vive in Piemonte e nel 2019 ha indossato più volte la maglia della Nazionale, partecipando anche ai Mondiali di Doha, prende il largo nei confronti degli avversari. Nettamente staccati due keniani, Edwin Kipleting (2h13:50) e Hillary Biwott Chemweno (2h15:05), mentre chiude ai piedi del podio Abdi Ibrahim Abdo (Bahrain, 2h19:45) per finire quarto dopo il terzo posto dell’anno scorso.
Primo passaggio al km 5 in 15’44” per il gruppo costituito da Edwin Kipleting, Mohamed Baybat, Said El Otmani, Hillary Biwott Chemweno e Abdo Abdi Ibrahim Hussain. Posizioni congelate al km 10 in 31’18”, al km 15 il gruppo di testa fa segnare compatto 46’58”. El Otmani guida il passaggio alla mezza maratona in 1h05’51” con il gruppo sempre compatto. Al km 25 Mohamed Baybat prende il comando insieme a El Otmani per transitare in 1h17’36” tallonato da Abdo e Kipleting ad un soffio. Baybat e El Otmani consolidano la loro posizione al km 30 facendo segnare il crono di 1h32’25” inseguiti da Chemweno in 1h32’37”. Svolta per El Otmani che al km 35 passa da solo al comando in 1h47’47” facendo il vuoto su Chemweno che transita in 1h49’05” e Kipleting in 1h50’10”.
Vittoria finale per Said El Otmani (CS Esercito) in 2h12’39” che riporta l’Italia sul podio dopo vent’anni dall’ultimo successo azzurro per opera di Angelo Carosi (2003) e migliora il suo personale di circa un minuto. Precedente record 2h13’23” fatto nel 2021 ad Ampugnano, Siena. Momento emozionante sul traguardo grazie al saluto militare da parte del Colonnello dell’Esercito Italiano Giovanni Dario, fiero che la vittoria sia stata di un portacolori dell’Esercito Italiano.
“Ho fatto una bella gara fino al km 39, poi ho avuto qualche problema intestinale ma ho tenuto duro, ho capito che potevo vincere. Mi sono preparato bene allenandomi anche in altura ma non mi aspettavo di poter vincere, sono molto felice. Ringrazio l’Esercito per il supporto costante, dopo più di un anno di recupero da vari infortuni. Sono stato anche operato per un’ernia all’inguine. Il mio sogno è di poter dare continuità e crescere, l’anno prossimo ci sono gli Europei a Roma, vorrei la maglia azzurra per la mezza maratona” ha detto El Otmani.
Piazza d’onore in 2h13’50” per il keniano Edward Kipleting, completa il podio il suo connazionale Hillry Biwott Chemweno in 2h15’05”, entrambi sgretolano il suo personale di circa 7’ e 6’.
Al km 5 in 17’04” sono tre le donne al comando, Rebecca Cheptegei, Failuna Abdi Matanga e Purity Jeptoo Cheromei, subito ad un soffio inseguite da Merci Jeptoo Tuitoek e Clementine Mukandanga.
Prima italiana la debuttante Maria Gorette Subano in sesta posizione in 18’47”. Al km 10 passaggio in 34’20” e gruppo compattato con Subano che insegue in 37’40” accumulando un ulteriore ritardo. Posizioni immutate al km 15 con passaggio in 51’44”, Subano sesta in 56’28”. Cheptegei, Matanmga e Cheromei si staccano e fermano insieme il crono della mezza maratona a 1h12’36”, Subano in 1h19’56”. Matanga e Cheptegei impartiscono un nuovo ritmo e fanno segnare 1h25’56” al km 25 con Subano sempre sesta in 1h35’07”. Saldamente al comando Matanga e Cheptegei in 1h43’11” al km 30, Subano in 1h55’17”. Colpo di scena al km 35 dove si è presentata per prima in 2h00’55” Mukandanga, risalita, progressivamente ad ogni passaggio dalla quinta alla posizione di leadership, tallonata da Cheptegei e Matanga.
Vittoria in 2h25’54” per la ruandese Clementine Mukandanga (GS Orecchiella Garfagnana) nella Firenze Marathon già terza nel 2018 e nel 2022 e che migliora il suo primato personale di circa 3’, precedente record di 2h28’00”.
“Vivo a Siena dove mi alleno correndo anche 120 km a settimana, soprattutto lavori di qualità. Sono felicissima di aver realizzato il mio primato personale e aver vinto questa gara nella quale altre volte ero salita sul podio”, ha detto la vincitrice.
Medaglia d’argento per la keniana Rebecca Cheptegei, al traguardo in 2h27’08” seguita dalla tanzaniana Failuna Abdi Matanga, terza in 2h28’58”. Prima per l’Italia, Maria Gorette Subano (CUS Pro Patria Milano) che, al debutto sulla distanza, conclude le sue fatiche in 2h45’22”.
“Siamo molto felici di aver accolto al traguardo migliaia di atleti e di poter festeggiare, al maschile, una vittoria italiana e tanti atleti che hanno migliorato il proprio primato – ha detto Giancarlo Romiti, a nome del Comitato Organizzatore -. Firenze Marathon è un’emozione lunga un anno, per gli atleti che si preparano a correrla, per i fiorentini, per noi del Comitato Organizzatore, per le Istituzioni ed i partner che collaborano con noi, e da questa splendida giornata ripartiremo con un bagaglio di soddisfazione ancora più carico che ci farà lavorare con sempre più passione verso il 2024 dove festeggeremo le 40 edizioni. Ringrazio partner e Istituzioni che ci stanno vicini con continuità e i circa 2500 volontari che sono il cuore pulsante dell’evento, senza il loro lavoro Firenze non avrebbe la straordinaria occasione di trasformarsi in capitale mondiale del running per una domenica.”