Inequilibrio Festival 2024, a Castiglioncello 50 eventi tra spettacoli, mostre e concerti dal 27 giugno al 6 luglio
Previsti anche laboratori, presentazioni, incontri e tavole rotonde. Tra i primi nomi confermati Elena Bucci, Marta Dalla Via con Silvia Gribaudi, Roberto Latini, Danio Manfredini, Marcello Sambati, Silvia Rampelli
Dieci giorni di spettacoli, workshop, tavole rotonde, dibattiti, mostre, incontri, concerti e attività collaterali nel segno del dialogo, dell’inclusività e della ricerca dell’utopia. Presso Ditta Artigianale Sant’Ambrogio a Firenze è stato presentato Inequilibrio Festival: dal 27 giugno al 6 luglio oltre 50 eventi per la 27esima edizione della manifestazione dedicata a teatro, danza e performance a cura di Fondazione Armunia con la direzione artistica di Angela Fumarola e il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Rosignano Marittimo. Tra il Castello Pasquini di Castiglioncello – sede storica e cuore della manifestazione sul territorio livornese – e una costellazione di spazi che si estendono dal borgo medievale di Rosignano Marittimo alla Costa degli Etruschi, quest’anno la sfida è inventare un microcosmo che convogli ospiti e pubblico in un’unica comunità aperta e accogliente, per interrogarsi insieme sui modelli performativi del contemporaneo ma anche per rendere il festival sempre più un luogo dove reimmaginare la realtà attraverso la pratica condivisa delle idee e delle arti, o in una parola, in controtendenza rispetto al presente che stiamo vivendo, attraverso la pratica dell’impossibile.
Sono in linea con questa filosofia i nomi dei primi astisti confermati, figure di riferimento sul panorama nazionale e internazionale che da anni si dedicano alla creazione di utopie: l’attore due volte Premio Ubu Roberto Latini con la prima nazionale di ‘Giulietta e Romeo’, spettacolo targato Compagnia Lombardi Tiezzi nel quale sarà in scena insieme a Federica Carra; l’attrice e drammaturga Elena Bucci, con all’attivo oltre a due Ubu anche due premi Hystrio, che presenterà in prima italiana ‘Terra Mater Matrigna’ (terza parte) produzione Le belle bandiere dedicata al territorio della Romagna; Marcello Sambati, attore, regista, poeta e veterano del teatro di ricerca, tra i più affascinanti interpreti del contemporaneo, con il debutto di ‘Ontogenesi’; Silvia Gribaudi, coreografa e interprete finalista agli Ubu, nota per il lavoro ironico e dissacrante sul ruolo sociale del corpo femminile, che con Marta Dalla Via porterà in anteprima l’omaggio a Eleonora Duse ‘The Doozies’. E ancora Danio Manfredini, che torna in scena col suo applaudito ‘Divine’, rilettura di ‘Nostra signora dei fiori’ di Jean Genet, e Silvia Rampelli, studiosa e coreografa premio Ubu che con la compagna Habillé d’eau presenta ‘Chamber Music’ interpretato da Alessandra Cristiani, Eleonora Chiocchini e Valerio Sirna.
Angela Fumarola , direttrice artistica: “In programma spettacoli che esplorano il desiderio di raccontare storie, volti, nature e memorie”
Sin dalla nascita, nel 1998, Inequilibrio Festival si è fatto portatore dell’idea di spazio culturale attraversabile ogni giorno da una pluralità di artisti e artiste: il Castello Pasquini come luogo dove potessero trovare tempo e spazio da dedicare alla ricerca. La stessa storia del Castello – edificato a fine Ottocento proprio nei luoghi di quella che era stata la villa di Diego Martelli, critico d’arte e mecenate che aveva ospitato nella molti dei pittori Macchiaioli in una sorta di residenza artistica ante-litteram – chiamava a questa vocazione. Oggi il Castello Pasquini diviene spazio multidisciplinare che accoglie e coinvolge non solo gli ospiti della manifestazione, ma anche e soprattutto il pubblico, un polo creativo che fornisce nutrimento al festival e che dal festival viene nutrito.
“Inequilibrio giunge alla ventisettesima edizione con spettacoli che esplorano il desiderio di raccontare storie, volti, nature e memorie, alla ricerca di un mondo che, al di là dell’umano, prova a farsi breccia nella sfera dell’anima e della sensibilità. Ogni segno differente, diventerà espressione propulsiva per raggiungere utopie, in un tempo sospeso che si farà luogo, cittadella che accoglie la comunità apolide del festival. Dieci giorni dedicati alle idee, alle vocazioni e ai desideri per emanciparsi dalla disumanità del presente attraverso la pratica dell’impossibile”.