L’annuale congresso di cardiologia a Firenze: Conoscere e curare il cuore 

Anche quest’anno, la 41° edizione del congresso “Conoscere e Curare il Cuore”,
dal 29 febbraio al 3 marzo 2024 a Fortezza da Basso a Firenze, ha voluto contribuire al dibattito interno alla cardiologia italiana grazie alla discussione di temi di estremo interesse, sia perché fortemente innovativi, sia perché approcci terapeutici spesso risolutivi per i pazienti. La conferenza stampa è stata coordinata da Luciano Onder.


Quest’anno il fil rouge attraverso il quale sono stati selezionati gli interventi più preziosi, ha ruotato attorno ad alcune parole chiave: tempo, medicina personalizzata, gestione in remoto, obesità e cuore, Linee Guida ESC, temi che disegnano prospettivamente già da ora la cardiologia che sarà.
Il tempo è il tema, in cardiologia, perché il cuore è tempo dipendente, perché cuore, con il suo battito, crea il tempo. Sempre più, la ricerca scientifica ha indagato le sottili connessioni che esistono tra il cuore ed il tempo. “Gli effetti dell’abbassamento del colesterolo sull’aterosclerosi sono noti” – ha commentato Francesco Prati, Presidente della Fondazione Centro per la Lotta contro l’Infarto.

“Più di  recene trialsrandomizzati sull’impiego di inibitori PCSK9 e condotti con tecnica Optical Coherence Tomography (OCT) e NIRS-IVUS hanno fornito ulteriori spiegazioni, mettendo in risalto la riduzione della componente lipidica, l’ispessimento della capsula fibrosa ed infine la riduzione dell’infiammazione locale in seguito al marcato abbassamento della colesterolemia LDL. Rimane però da chiedersi in quanto tempo questi farmaci sortiscano l’effetto di stabilizzazione dell’aterosclerosi. È un fenomeno che si misura in mesi oppure le variazioni della colesterolemia sono tali da ipotizzare un cambiamento della placca fin dalle prime settimane? Non è chiara la tempistica dell’azione dei farmaci ipolipemizzanti. Uno studio pubblicato recentemente da Schwartz G. et al., come analisi post-hoc dell’Odissey, ha dimostrato che scendere a valori molto bassi di colesterolo LDL nell’immediato (prime settimane dall’inizio della terapia), fa migliorare ulteriormente la prognosi in soggetti con recente Sindrome Coronarica Acuta (SCA).

Il Centro per la Lotta contro l’Infarto nasce nel 1982 come Associazione senza fini di lucro, fondata dal Professor Pier Luigi Prati, si trasforma in Fondazione Onlus nel 1999. Riunisce intorno a sé
popolazione e medici ed è sostenuto economicamente dalle quote degli iscritti e dai contributi di privati, aziende ed enti, grazie ai quali cura la diffusione nel nostro paese dell’educazione sanitaria e della cultura medica per prevenire le malattie cardiovascolari, in particolare l’infarto miocardico,
principale causa di morte nei paesi occidentali.


La Fondazione ha avviato un innovativo programma di ricerche sperimentali rivolte a prevenire ed individuare l’infarto. Il programma, che comprende tre filoni: la prevenzione, le cause ed il miglioramento delle cure, prevede l’applicazione di strumentazioni d’avanguardia tra cui la Tomografia a Coerenza Ottica (OCT), l’IVUS – NIRS. Ha avviato il progetto CLI – OPCI Project. Si tratta di uno studio prospettico che raccoglie dati OCT da tanti centri italiani oltre che dall’Ospedale San Giovanni. Dal progetto sono scaturiti gli studi CLI – OPCI che hanno permesso di migliorare l’angioplastica nonché lo studio CLIMA per studiare l’Aterosclerosi e prevenire il rischio di infarto. Istituisce borse di studio destinate a ricercatori desiderosi di svolgere in Italia un programma di ricerca cardiovascolare. Ha attivato un accordo di collaborazione con istituti universitari per sostenere stage di perfezionamento della specializzazione in cardiologia, rivolti alla ricerca clinica ed alla cura dell’infarto.

Info: www.centrolottainfarto.com

Nicoletta Curradi